Pasquale Misuraca
Documentari
Opera incipit
Cosa lega nel profondo le mie opere di scienza della storia e della politica e le mie opere d'arte cinematografica e televisiva?
Il medico a cavallo
Il medico a cavallo era Pasquale Misuraca, padre del padre di mio padre. Poco e niente ho saputo dai miei parenti, dai miei conterranei e contemporanei, della sua vita, del suo lavoro, del suo andare e tornare a cavallo dai dannati della terra e del mare tra Ottocento e Novecento. A 75 anni appena suonati, ho arricchito con questo documentario-film la serie dei ritratti autoritratti che vado facendo da trent'anni (il 1993 è l'anno in cui ho realizzato il primo della serie, Le ceneri di Pasolini - Festival di Torino 1993, Rotterdam International FilmFestival 1994 etc. - il penultimo Antonio Gramsci e Pasquale Misuraca / ritratto autoritratto, YouTube luglio 2021), a futura memoria di Pasquale Misuraca medico protagonista della vaccinazione nel Meridione di fine Ottocento e scrittore, e per la rifioritura della costa ionica della Calabria - ove "il mio corpo fanciulletto giacque". Il medico a cavallo l'ho pubblicato nell'aula magna dell'Istituto Istruzione Superiore 'Marconi', per gli studenti di quella scuola e del Liceo Artistico 'Pitagora', del Liceo delle Scienze Umane 'Mazzini' e l'Istituto professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato (IPSIA) - scuole medie superiori tutte di Siderno.
Parte prima
Le ceneri di Pasolini
la versione di Torino
Abbozzo dell’ottobre 1993 per un film-documentario di Pasquale Misuraca.
Festival Internazionale Cinema Giovani di Torino (novembre 1993)
Parte seconda
Parte terza
Parte quarta
Parte quinta
Parte sesta
La morte di Pasolini
Mare al mattino
un documentario di Pasquale Misuraca, Italia 2022
Vado per qualche giorno in vacanza a Marina di Ardea, con Alexandra la complice e Sofia la figlia piccola e Diana la figlia sua piccolissima – e Veronica compagna di Sofia. Mi alzo, mattino dopo mattino, presto come sempre (adoro la ‘luce senz’ombra’), e vado a piedi a vedere e sentire il mare. Scopro due pescatori a sciabichetta, Michele e Manuel, creativi e solidali. Registro qualche scena documentaria “per ritenere lo avere inteso”. A un certo punto mi ricordo che ad Ardea c’è il Museo Manzù, l'ho visitato 40 anni fa con Alexandra ed Eftimios e Nefeli, ci ritorno con Alexandra. Giro qualche scena documentando alcune opere esposte. Poi monto al volo un cortometraggio dal titolo ‘Mare al mattino’. Eccolo.
Cinema Cappuccino
un documentario di Pasquale Misuraca, Italia 2021
Sta nascendo un nuovo cinema, nel quale non sono più chiari e distinti i confini tra documentario e film, tra ritratto e autoritratto, tra persona e personaggio. Io vi prendo parte, col Cinema Cappuccino.
Antonio Gramsci e Pasquale Misuraca - ritratto autoritratto
un documentario di Pasquale Misuraca, Italia 2021
Antonio Gramsci e Pasquale Misuraca - ritratto autoritratto è un documentario-film nel quale il ritratto di un autore classico (Antonio Gramsci) e l'autoritratto di un autore contemporaneo che ritrae l'autore classico (Pasquale Misuraca) si intrecciano visibilmente, diversamente da quanto accade normalmente nei ritratti e autoritratti - dove l'intreccio è mascherato e con ciò reso invisibile.
Dante ritratto autoritratto
un documentario di Pasquale Misuraca, Italia 2020, durata: 44 minuti.
Cosa ha da dire oggi al mondo Dante Alighieri, uno dei massimi costruttori della lingua e della cultura italiana?
Chiara Mercuri, medievista, autrice di testi fondamentali e innovativi su Francesco d'Assisi e Dante Alighieri, ne fa un ritratto, mettendo in risalto la sua attenzione privilegiata verso i giovani e le donne, “la gente illetterata” e i dannati della Terra.
Io, come regista, intreccio al ritratto l’autoritratto di Dante, dandogli voce attraverso i suoi testi, e ricostruendo il suo sguardo attraverso la pittura del suo grande contemporaneo, Giotto, uno dei massimi costruttori della moderna pittura europea.
Dopo aver visto-e-sentito questo documentario, se ti ha convinto e commosso, diffondilo tra i tuoi amici e i tuoi nemici - si chiama diffusione orizzontale.
E fai una donazione sul questo mio sito-officina. Tieni conto del fatto che il pregiudizio della gratuità a tutti i costi sta favorendo l'inondazione della Rete con opere inconsistenti, e che io, diversamente Visconti non sono ricco di famiglia, ma come Pasolini mi guadagno la vita col mio lavoro.
Buster Keaton Autoritratto
un documentario di Pasquale Misuraca, Italia 2020,
durata: 1 ora e 42 minuti.
Nel gennaio del 2020, sul grande schermo del cinema Apollo 11 in Roma, ho pubblicato urbi et orbi Buster Keaton Autoritratto (in lavorazione dal settembre 1982).
Questa è la registrazione video della presentazione che ne abbiamo fatto dialogicamente Giacomo Ravesi e Mario Di Chiara ed io: https://www.youtube.com/watch?v=dOgBz71h3Co&t=550s
Adriano Aprà Autoritratto
un documentario di Pasquale Misuraca, Italia 2019.
durata: 2 ore e 40 minuti.
Nel giugno del 2019, alla 55a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, ho pubblicato il critofilm Adriano Aprà Autoritratto.
Cos'è un 'critofilm'? https://www.youtube.com/watch?v=arAKzsbHRRY&t=9s
Se vuoi vedere il video, mandami una email,
te lo spedirò con WeTransfer
Guido Oldani ritratto autoritratto
il lavoro di un autentico poeta e letterato
Giuseppe Donnaloia ritratto autoritratto
Il lavoro concreto di un artista autentico
Ho scoperto, tre mesi fa, mentre dipingeva nel Palazzo Farnese di Piacenza, un gran pittore e scultore, italiano e tedesco, Giuseppe Donnaloia. Gli ho dedicato questo documentario, dove mostro in concreto, e specialmente ai giovani, il "duro divertimento" (Henri Cartier-Bresson) del lavoro dell'artista.
Poesie e ombre dalla frontiera
Il lavoro poetico e teatrale di Alexandra Zambà nel Centro Diurno Boemondo di Roma
In un laboratorio di poesia tenuto da Alexandra Zambà nel Centro Diurno Boemondo di Roma si è finalmente risolta la questione omerica. Ricordiamola riducendola all’essenziale: L’Iliade e l’Odissea sono state scritte da tanti, dal Popolo (tesi democratica) o da uno, dall’Autore (tesi aristocratica)?
Dal laboratorio è nato prima il libro Poesie di Frontiera (La Vita Felice, Milano 2016), e poi il libro bilingue - greco e italiano - Μεθόρια Ποιήματα (Armida Publication Ltd, Limassol 2017), entrambi opera di Alexandra Zambà e altre e altri.
Io l’ho vista costruirsi e nascere questa ricerca. E rendo testimonianza. Alexandra è la donna della mia vita, da mezzo secolo, e da qualche anno tiene un laboratorio di poesia in uno di quei centri dove si curano persone con seri problemi psichici.
Orbene, ascoltando Alexandra raccontarmi nel corso del tempo il progetto del laboratorio e il suo progressivo svolgimento, e leggendo mano a mano le poesie che ne venivano fuori, e infine andando a registrarlo direttamente in audio e video (da cineasta che sono per passione e professione) per ricavarne un documentario, è diventato chiaro che Omero era uno e tanti.
Alexandra apre le danze, orienta i dialoghi, trascrive i versi, compone su un block notes ciò che fiorisce e matura nel laboratorio a partire da un tema, un problema, un sentimento all’ordine del giorno. Il libro raccoglie 43 poesie una più bella dell’altra. E dunque: chi le ha scritte queste poesie? Alexandra e le altre e gli altri. Così hanno fatto i redattori dell’Iliade e dell’Odissea insieme ai loro cantori e rapsodi.
Sì, lo so, qualche ‘professore-biciclo’ (uso la caustica formula majakovskjana) che sta leggendo a testa bassa questo pezzo, questa testimonianza, sta arricciando il naso e inarcando le sopracciglia. Ehi, amico, c’è poco da arricciare e inarcare. Beccati questa poesia e vai per strada:
Fuori e dentro
Esco / Per dove? / E poi piove e l’ombrello è rosso. / Devo trovare il prato verde / del rosso sfogliare di papaveri / ma è autunno, abbondano i gialli / tremo di freddo, le gambe dribblano / gli occhi tremolano, le parole storpiano / Ehi, amico / te con la testa bassa lo sai? / Chi gira lecca / Chi sta a casa si secca!
(Alias, 5 agosto 2017)
Lino Angiuli poeta del vegetalesimo
ritratto autoritratto di un poeta della natura
Ho letto e riletto un libro di poesie. Un grande libro di poesie. Un libro di grandi poesie. Se lo leggerete e rileggerete, la vostra vita diventerà più ricca e più leggera. È un libro di Lino Angiuli, OVVERO, Nino Aragno Editore, 2015.
Vi porto una ragione, anzi un esempio casuale – aprendo il libro a caso come si spacca un’arancia, di questa ricchezza leggera:
“Ma specialmente il bianco a noi ci va a pennello
bianco come il ricordo fantasma dell’acqua
bianco come la prima comunione di roccuccio
come il lenzuolo che grida sui terrazzi
o come l’odore del padreterno
appisolato dentro una cappella di campagna
in mezzo ad angeli con le ali di cipria
e appena una punta di rossore in faccia.”
(Dalla sezione QUI ovvero cinque ragioni per stare, dalla poesia 'La masseria festeggia i compleanni della calce'.)
Una ragione ancora?
Poesia viene dal greco póiēsis, derivazione di poiêin, che significa ‘fare, produrre’. E queste di Lino non sono poesie perché scritte in poetese, quel linguaggio artefatto senza essere fatto ad arte che vi assale come vi assale un nugolo di moscerini non appena aprite uno dei mille libri di poesie che intasano le librerie e le portinerie e i social network pieni di carinerie.
Queste sono poesie, sono pagine scritte in una lingua sconosciuta, una lingua nuova come un albero nuovo nato chissà come chissà da quale seme volatile o quale radice sotterranea, in questo nostro mondo di greggi, di foreste, di pappagalli.
La poesia è quell’arte che distrugge, per un momento, il momento della sua scrittura, il momento della sua lettura, il tristo proverbio dei disfattisti e dei rassegnati: “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.” Dire e fare sono nella autentica poesia una e medesima cosa. Finalmente. Si fa dicendo. Dicendo poesia si dice il mondo, il mondo di dentro abbraccia il mondo di fuori, l’Io e la Realtà si baciano con la lingua.
Con buona pace di Karl Marx, che da giovane (nelle Tesi su Feuerbach) scriveva: “I filosofi hanno solo interpretato il mondo in modi diversi; si tratta ora di mutarlo.” Qui, nel corpo vivo dell’autentica poesia, si interpreta il mondo e il mondo si muta.
E questo vi basti.
“La poesia è più facile farla che riconoscerla. Fino a un certo basso livello, la si può giudicare in base ai precetti e al mestiere. Ma la buona, la somma, la divina, è al di sopra delle regole e della ragione. Chiunque ne discerna la bellezza con sguardo fermo e tranquillo, non la vede più di quanto veda lo splendore di un lampo. Essa non seduce il nostro giudizio; lo rapisce e lo devasta.” (Michel de Montaigne, Saggi)
(Alias, 4 giugno 2016)
Umit Inatci ritratto autoritratto
Anno di realizzazione: 2018. Durata: 29 minuti.
Umit Inatci è un artista di molte arti.
Ecco un suo ritratto autoritratto come artista delle arti visive.
ll Secolo dell'Ebbrezza
The Century of Intoxication
Anno di realizzazione: 2015. Durata: 74 minuti.
Il Secolo dell'Ebbrezza è un documentario. Racconta, attraverso il montaggio del miglior cinema e della grande fotografia, il secolo che corre dal 1914 al 2014, il secolo della crisi della vecchia civiltà moderna, caratterizzato appunto dall'ebbrezza.
The Century of Intoxication is a documentary. It tells the story, through the editing of the best of cinema and of the great photography, of the Century that runs from 1914 to 2014, that Century spanning through the crisis of the old, modern civilization, a Century characterized by intoxication.
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Con questa mia vengo a dirti
Il mio lavoro nel cinema e nella televisione dal 1981 al 2011. Anno di realizzazione: 2012
Il documentario dura tre ore ed è composto di otto capitoli. I singoli capitoli li trovate cliccando sui vari capitoli:
Capitolo 1: dove si mostrano sequenze dei programmi televisivi 'La Morte della Vergine di Caravaggio', 'Accattone di Pasolini', 'I quaderni di Gramsci', e del film digitale 'Videodiario di un Re prigioniero'.
Capitolo 2: dove si mostrano sequenze del film 'Angelus Novus', del videodocumento 'Vita breve di Eftimios', e del mediometraggio 'La bobina dell'occhio ferito'.
Capitolo 3: dove si mostrano sequenze del mediometraggio 'La Vigilia' e del film 'Non ho parole'.
Capitolo 4: dove si mostrano sequenze del film 'Prima di cominciare', del film-documentario 'Le ceneri di Pasolini', del documentario 'Santarielli d'Amantea'.
Capitolo 5: dove si mostrano sequenze del video 'Autoritratti Vagabondi', del cortometraggio 'Vita e Morte di', del documentario 'Vita all'incontrario di Mimmo Pesce', degli home video 'I Sofisti' e 'L'Etica di Aristotele'.
Capitolo 6: dove si mostrano sequenze dei documentari 'Ciprioti', 'Amorosa Caterina', 'Nostalgia delle città proibite', del 'Progetto Poesia', dei video 'Fe y controversia en Yumbel', San Sebastián en Yumbel', 'Retrato del Padre Pedro Campos', 'Retrato del Padre Esteban Gumucio'.
Capitolo 7: dove si mostrano sequenze dei video 'Francesca antropologa delle possedute', 'Francesco psichiatra a domicilio', 'Leonardo Sciascia Autoritratto'.
Capitolo 8: dove si mostrano sequenze del video 'Vittorio de Sica Autoritratto', dei videodocumenti 'Vita breve di Eftimios' e 'Gabriele e Marco attore e danzatore'.
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Hegel ha scritto sulla "fatica del concetto", io ti parlo della fatica dell'arte audiovisiva - e aggiungo che il pregiudizio della gratuità assoluta sta favorendo l'inondazione della Rete con opere inconsistenti.
Franca antropologa delle possedute
Anno di realizzazione: 2007. Durata: 54 minuti.
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Francesco psichiatra a domicilio
Anno di realizzazione: 2007. Durata: 54 minuti.
Vittorio de Sica Autoritratto
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2001.
Durata: 27 minuti.
Questo sito si regge sulle donazioni.
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Leonardo Sciascia Autoritratto
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2001.
Durata: 27 minuti.
'Leonardo Sciascia Autoritratto' è un saggio audiovisivo della durata di 27 minuti, realizzato nel 2000 per la Rai Tv / Rai Educational.
Pubblicato prima alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2001, poi da Einaudi, Torino, 2002 (cofanetto = VHS / regista Pasquale Misuraca + libro /autore Massimo Onofri).
Retrato del Padre Esteban Gumucio
Anno di realizzazione: 1999. Durata: 52 minuti.
San Sebastián en Yumbel
Anno di realizzazione: 1999. Durata: 27 minuti.
Fe y Controversia en Yumbel
Anno di realizzazione: 1999. Durata: 42 minuti.
Santarielli d'Amantea
AdriaticoCinema 1998. Anno di realizzazione: 1997.
Durata: 21 minuti.
è un film-documentario in Beta SP, a colori, di seguito vidigrafato in 35 mm, della durata di 21 minuti, realizzato in Italia nel 1997.
SINOSSI. Amantea, in Calabria. Dal Medioevo, la Passione e Morte di Gesù sono ricordate e rappresentate con una processione delle statue sacre (i “santarielli”), accompagnata da canti corali, fra cui uno Stabat Mater di Jacopone da Todi e canti in vernacolo e in lingua di invenzione popolare. L’attesa e l’amorosa preparazione del Giovedi Santo, la concitazione e l’insostenibile dolore del Venerdi Santo.
Soggetto, sceneggiatura, montaggio, regìa: Pasquale Misuraca
Fotografia: Giuseppe Schifani
Suono in presa diretta: Marco Tidu
Assistente al montaggio: Alessio Doglione
Produzione: ALLA s.c.r.l.
Distribuzione: ALFAZITA di Alexandra Zambà
Nostalgia delle città proibite
Festival Internazionale Cinema Giovani di Torino 1996.
Anno di realizzazione: 1995. Durata: 26 minuti.
Nell'estate del 1974 la Turchia ha invaso militarmente Cipro e l'ha divisa in due, tenendo per sé (fingendola turco-cipriota) la parte nord dell'isola - che comprende le città di Kirenia e di Famagosta e mezza Nicosia.
Ho sempre considerato Cipro una, e anche dopo il 1974 ho continuato a viverla intera e a documentarla tutta. In questo caso, con un gruppo appassionato di coautori, con questo documentario girato e montato 15 anni fa, ho testimoniato le città dalle quali sono stati divisi i greco-ciprioti e la loro nostalgia.
Mi faccio i fatti miei facendo i fatti degli altri - anche dei turco-ciprioti che s'intravedono, intristiti dalla divisione dai fratelli greco-ciprioti, nelle città proibite.
Amorosa Caterina
Nicosia capitale europea della cultura 1995.
Anno di realizzazione: 1995. Durata: 25 minuti.
Vita all'incontrario di Mimmo Pesce
Festival di Bellaria 1994. Anno di realizzazione: 1993. VHS
Durata: 60 minuti.
Il contenuto del documentario è la vita e l'arte di Mimmo Pesce.
La forma del documentario è quella del ritratto/autoritratto (forma tipica di tutta l'arte audiovisiva di Pasquale Misuraca)
Il titolo - Vita all'incontrario di Mimmo Pesce:
1. Convenzionalmente le autobiografie raccontano le vite in ordine cronologico, dal passato al presente. Nella realtà però ogni autobiografia prende le mosse dal presente del protagonista, e a partire dal suo presente ricostruisce il suo passato. L'autobiografia è dunque un'opera che restituisce una vita ripercorrendola all'incontrario.
2. Mimmo Pesce in particolare ha vissuto la vita ed ha praticato l'arte in maniera creativa, autonoma, libera, anticonformistica, insomma all'incontrario.
Ideazione, regìa, montaggio: Pasquale Misuraca
Aiuto regìa: Marcello Simonetta
Collaboratore al montaggio: Massimo Mariti
Consulente musicale: Alessandro Fiorelli
Produzione: ALLA s.c.r.l.
Co-produzione: PEGASUS L.t.d. (Limassol) / STUDIO 19 s.r.l. (Roma)
Distribuzione: ALFAZITA di Alexandra Zambà
FESTIVAL: Festival Internazionale Cinema Giovani di Torino 1994, Anteprima per il Cinema Indipendente di Bellaria 1995, etc
Le ceneri di Pasolini
La versione di Marsiglia / International Documentary Film Festival di Marsiglia 1994. Durata: 87 minuti.
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