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Racconti

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Dialogo di Eftimios adolescente e la piantina di pomodoro pure

Dialogo di Eftimios adolescente e la piantina di pomodoro pure

Roma. novembre 2021. Esterno giorno.

 

Un adolescente di nome Eftimios sale la scalinatella che da via Labicana porta a via della Domus Aurea. Nota una piantina di pomodoro strozzata tra due lastre di basalto e un blocco di travertino, la inquadra e scatta una foto.

 

“Questa è bella…” – sussurra tra sé e sé la piantina.

 

“Cos’è bella? – le domanda Eftimios.

 

“Questa è ancora più bella – sussurra ora la piantina rivolta a lui – “Riesci a cogliere i miei sussurri?”

 

“Sì, anch’io comunico sussurrando…”

 

“Come mai?”

 

“Sono un fantasma, non sono più vivo, non sono ancora morto – ancora qualcuno si ricorda di me, come le foglie appese a un filo – ancora trattenute dai rami appassiti, vivo di sussurri…”

 

“Anch’io mi trovo tra la vita e la morte, lo so, lo sai anche tu… per questo mi hai fotografato, vero?”

 

“Sì… anche tu sai che andiamo a morire, io dalla parte della morte tu dalla parte della vita… Come mai hai deciso di nascere anche in una condizione così precaria? Non è sempre meglio, come ha scritto Giacomo Leopardi nel suo Zibaldone – mi ricordo ancora d’averlo letto - non esser nati? Nel tuo caso poi…”

 

“Effettivamente, in certe situazioni atroci, non vale la pena… Ma io. Come vedi, non sono impossibilitata a vedere il Sole e la Luna e le stelle, a sentire il vento e la pioggia e la polvere, ad ascoltare gli uccelli… Non arriverò a fare fiori né frutti, morirò adolescente, come sei morto tu, ma sono valse la pena e la gioia… Sono valse per te?”

 

“Sì, sì, sedici anni di Paradiso e Purgatorio e Inferno, tutti in una volta… sedici anni di duro divertimento… Se non fossi vissuto, non ti avrei conosciuto, no?  E poi, dopo la vita, il fatto che qualcuno mi pensi, mi ricordi, mi sogni, mi racconti, mi sussurri, è bello, come l’autunno è bello, con questi colori delicati, questa luce senz’ombra… Tu non vedrai la primavera come io non ho visto l’estate, ma abbiamo visto – e il mondo ci ha visto…”

 

“Sì, il mondo è l’insieme di questi sguardi, di questi sussurri… Grazie del dialogo, della foto, dello sguardo, del sussurro.”

 

“Addio”, sussurra Eftimios, strizza gli occhi e si allontana quasi volando.

https://ilmanifesto.it/eftimios-dialoga-con-le-piantine/

Storie di poche parole

In un mondo di molte parole, racconti brevi e brevissimi

Storie di poche parole

Vangelo laico secondo Feliciano

Cosa ha veramente detto e fatto Gesù? Cosa direbbe e farebbe qui e ora?

Prefazione

I pittori del Rinascimento che erano simultaneamente realisti e surrealisti, hanno rappresentato scene dei vangeli vestendo Gesù come si usava in Palestina duemila anni fa, e gli altri personaggi come s’usava vestire e vivere nel tempo dei pittori. Un simile intreccio di realismo e surrealismo è proprio dei racconti di questo Vangelo laico secondo Feliciano, nel quale le parole e gli atti di Gesù risuonano e si svolgono nel mezzo della crisi della nostra civiltà.

Vangelo è un genere letterario che racconta in modo succinto la vita, le opere e le parole di Gesù. Nell’arco dei secoli sono stati scritti molti vangeli, di varie forme e contenuti. I primi vangeli, scritti nei decenni seguenti la morte di Gesù, sono andati perduti.

Si conoscono quattro tipi di vangeli.

I vangeli 'sinottici', attribuiti a Marco, Matteo e Luca, composti circa cento anni dopo la morte di Gesù, enfatizzano i miracoli e le parabole così come ricordati e trasmessi nelle prime comunità cristiane.

Il vangelo di Giovanni, detto ‘dei segni’, scritto agli inizi del secondo secolo, è incentrato sul messaggio spirituale e l’elaborazione teologica di Pietro, Giacomo e Paolo di Tarso, mentre i miracoli sono presentati più come manifestazione della gloria di Dio che come atti prodigiosi compiuti realmente da Gesù.

I vangeli 'apocrifi' di origine giudeo-cristiana, attribuiti anche questi a discepoli di Gesù (Tommaso, Giuda e altri), raccontano presunti pensieri e atti di Gesù, riguardanti la sua infanzia e diversi altri momenti della sua vita.

Infine, i vangeli 'gnostici', scritti nel secondo e terzo secolo e attribuiti a Maria Maddalena, Mattia, Pistis Sophia e altri, esprimono pensieri spirituali vari diffusi fra gruppi che si richiamano a Gesù ma che non sono integrati formalmente nella tradizione ecclesiastica.

Tutti i vangeli sono un intreccio di realismo e surrealismo, come lo è anche il Vangelo laico secondo Feliciano, che si svolge in tempo reale-surreale. Vangelo attribuito a un adolescente di nome Feliciano, amico e compagno di scuola di Marco, e che fece parte dei settantadue discepoli che accompagnarono Gesù.

Nel corso delle nostre ricerche sono venuti fuori prima Il progetto di Gesù, nel 2000, poi i frammenti Il lavoro e La religione nel 2011, e L’Ultima Cena nel 2013. Noi continuiamo a cercare.

 

Pasquale Misuraca e Luis Razeto Migliaro

Vangelo laico secondo Feliciano

Il Progetto di Gesù

Il Progetto di Gesù

Il Sessantotto in Caserma

Vite brevi

Ci sono vite corte, vite lunghe, vite brevi.

Il Sessantotto in Caserma
Vite brevi
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