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Vittorio de Sica Autoritratto - Un saggio audiovisivo

 

Vittorio de Sica Autoritratto è un saggio audiovisivo che ho realizzato nel 2001 per Rai Educational e mai andato in onda.

 

E' stato pubblicato alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2001, dura 27 minuti, è composto esclusivamente di materiali audiovisivi tratti dall'Archivio Rai, ed è una delle mie opere audiovisive caratterizzate dalla fusione di un elemento poetico-autobiografico con un elemento saggistico-biografico.

Un saggio audiovisivo

Vittorio de Sica Autoritratto - Appunti preparatori

 

1) Vittorio racconta, agisce, opera

2) Frasi di Vittorio come titoli dei paragrafi

3) Cosa ha visto De Sica mentre viveva e lavorava?

 

SEQUENZE, SCENE, INQUADRATURE, FOTOGRAMMI

 

MADDALENA ZERO IN CONDOTTA (1941)

Valzer appassionato di Alfredo (De Sica) ed Elisa, con canzone/

Dichiarazione di Alfredo ad Elisa/

 

TERESA VENERDI’ (1941) MAGNANI

Scena del ballo e del canto di Loletta: “Qui nel cuor, qui nel cuor…”/

La bambina che porta le mele di nascosto alla compagnetta con l’orticaria/

 

UN GARIBALDINO AL CONVENTO (1942)

I tre resistenti cantano l’Inno di Mameli accanto alla statua della Madonna.

 

I BAMBINI CI GUARDANO (1943)

Scena della riunione del condominio

Scena del suicidio del padre mentre una radio invisibile trasmette la canzone “Maramao perche’ sei morto”

 

LA PORTA DEL CIELO (1944)

Scena del malato in barella che guarda il giovane grasso che mangia e abbassa la tendina/

 

MIRACOLO A MILANO (1951)

Lei lo bagna con un bicchiere d’acqua, lui prende un secchio e se lo versa sulla testa, lei gliene butta un altro addosso/

 

UMBERTO D. (1951)

Umberto nella camera d’affitto, a letto. Pensa a come pagare gli arretrati. Si alza ed esce dal quadro, verso destra. In primo piano il cagnolino, che era anch’esso sul letto, scende e va fuori dall’inquadratura. Sullo sfondo, dalla finestra, si vedono le finestre di fronte. Una s’illumina./

La scena del risveglio della servetta/

Umberto sul tram e sue soggettive (Nefeli)/

 

STAZIONE TERMINI (1953)

Il finale con la partenza di lei fino al carrello a seguire lui che torna indietro e il nero di una colonna/

 

L’ORO DI NAPOLI (1954) STOPPA, TOTO’-EDUARDO

Il dolore di Stoppa

La scenata di Toto’

La pernacchia di Eduardo

Pierino Bilancioni e Vittorio De Sica

Il funeralino

 

IL TETTO (1956)

Sequenza della costruzione notturna della casa

 

LA CIOCIARA (1960) LOREN

Scena dell’agguato dei marocchini

Scena dello stupro

 

I SEQUESTRATI DI ALTONA (1962)

Esterni di Amburgo

 

IL BOOM (1963) SORDI

Sequenza di Giovanni abbandonato: Giovanni solo a letto, si alza, gira impazzito per casa, esce sulla terrazza, il panorama dell’EUR (FP 90)

 

MATRIMONIO ALL’ITALIANA (1964) LOREN-MASTROIANNI

Scena di Filumena che passeggia per strada e getta il cappello nella spazzatura

Scena del finale: la macchina “sfonda” la finestra, trova Filomena e Domenico, carrella indietro e li lascia in pace (FP 95)

 

AMANTI (1968) DUNAWAY-MASTROIANNI

Scena dell’abbraccio degli amanti come visto da due bambini: “Guarda, ci sono due che fanno la lotta!” (FP102)

 

I GIRASOLI (1970) SAVELIEVA-LOREN

Scena del rimprovero alla figlia, che scappa, e della frase: “Non c’è nonna e senza nonna è difficile…” (FP 104)

 

IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI (1970) SANDA

Scene di razzia degli ebrei ferraresi

Scena dell’addio di Micol alla casa, agli alberi, al giardino (FP 107)

Scena conclusiva, scena dell’addio di Vittorio De Sica?

 

*

 

Vittorio de Sica, Autoritratto.

 

Progetto per un film-documentario di Pasquale Misuraca

 

1. SINOSSI

 

“Vittorio De Sica, Autoritratto” è un documentario nel quale s’intrecciano l’autobiografia dell’uomo che amava la realtà e l’autoritratto del poeta della realtà, il maestro del neorealismo e l’uomo di cinema e di spettacolo più completo del Novecento italiano.

 

Un documentario di forte impronta narrativa e spettacolare, un film-documentario.

 

Vittorio De Sica, l’autore e attore di tanti film e spettacoli che hanno segnato la storia del cinema e del teatro, e arricchito la nostra visione della realtà, degli uomini, del mondo narra (attraverso brani di interviste, colloqui, dichiarazioni e un variegato complesso di documenti visivi, radiofonici, audiovisivi) la propria vita e le peripezie, le invenzioni, i successi del proprio lavoro.

 

2. INTENTI

 

Vittorio De Sica e’ stato un grande regista e un grande attore ma prima di tutto un grande narratore. Cesare Pavese lo riteneva a ragione il massimo narratore italiano del dopoguerra.

 

Ecco, l’intento e’ quello di far narrare a De Sica stesso gli episodi fondamentali della sua vita e di fare di lui stesso la guida alle proprie opere, svelandone i segreti dell’ideazione e le tecniche della realizzazione.

 

Un intento analogo a quello del filologo greco antico che voleva letterariamente “spiegare Omero con Omero”, vale a dire in questo caso “documentare De Sica con De Sica” utilizzando l’insieme dei materiali e dei mezzi audiovisivi contemporanei.

 

Un documentario per ciò ricco di materiali, e ricco di soggettività, come è naturale nel caso di un poeta, sulla traccia del film-documentario dedicato a metà degli anni Novanta a Pasolini “poeta delle ceneri”. Un film-documentario su De Sica “poeta della realtà”.

 

3. PROGETTO

 

Vittorio De Sica, nato nel 1901 tra Napoli e Roma e morto nel 1974 a Parigi, alla fine della “Eta d’Oro del Secolo Breve”, e’ stato uno dei massimi testimoni e artisti del Novecento.

 

Di quest’uomo d’immensa umanità e artista multiforme, attore di teatro e di cinema, cantante, sceneggiatore, direttore di attori, regista teatrale e cinematografico, autore di cinema, da Cesare Pavese ritenuto il maggiore narratore italiano del dopoguerra, da André Bazin autore del ” più grande messaggio d’amore che i nostri tempi abbiano avuto la fortuna di ascoltare dopo Chaplin”, da tutti acclamato maestro del neorealismo cinematografico italiano, ci proponiamo di realizzare una autobiografia che sia al contempo un autoritratto, un film-documentario dal titolo “Vittorio De Sica, Autoritratto”.

 

Il modello di riferimento di un’opera audiovisiva così impegnativa è l’autobiografia-autoritratto di Pier Paolo Pasolini, il film-documentario “Le ceneri di Pasolini”, realizzata da chi scrive nel 1994.

Naturalmente quest’opera dedicata al maestro del cinema neorealista avrà una sua autonoma struttura, un suo ritmo specifico, una sua forma particolare, distinte da quella dedicata al poeta corsaro. Analoghi sono però l’intento fondamentale e il disegno generale: far narrare all’autore medesimo la propria vita e introdurre gli spettatori nel proprio laboratorio, svelare loro i segreti, i trucchi, le tecniche del mestiere, specchiando spettacolarmente il carattere e il talento, le idee morali e le soluzioni estetiche, l’autobiografia dell’uomo e l’autoritratto dell’artista.

 

Come già sperimentato ne “Le ceneri di Pasolini”, con “Vittorio De Sica, Autoritratto”, avremo non soltanto l’autobiografia-autoritratto di un uomo-artista, ma insieme una sezione significativa della cultura e dell’arte italiana del Novecento.

 

Infatti, narrando di sé e delle proprie opere un artista narra necessariamente il mondo e le sue opere. Non solo: il montaggio accorto di una serie organica di frammenti di documentazione audiovisiva contestualizzeranno la vicenda umana e l’avventura poetica di De Sica nella storia culturale e artistica del “paese dove fioriscono i limoni”.

 

“Vittorio De Sica, Autoritratto” si propone come film-documentario realizzato con materiali d’archivio radiofonico, televisivo, cinematografico.

 

I documenti radiofonici, televisivi e cinematografici (custoditi in parte presso l’Archivio della Rai ed in parte presso l’Archivio dell’Istituto Luce), comprenderanno scene di vita privata, colloqui e interviste cinematografiche, televisive, radiofoniche, cinegiornali e telegiornali, documentari sull’autore e documentari dell’autore, registrazioni audiovisive di spettacoli teatrali, apparizioni televisive e partecipazioni radiofoniche, riprese documentarie sui set cinematografici, in somma tutto ciò che rimane nei due maggiori archivi audiovisivi italiani utile alla ricostruzione della figura del maggior uomo di spettacolo dell’Italia contemporanea.

 

Il film-documentario avrà prevedibilmente la durata complessiva di 60 minuti.

 

(2000-2001)

Appunti preparatori
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